Quella europea è unione?

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di Guido Di Stefano

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   Così, tanto per rendere felici molti nostri tuonanti portavoce italiani in particolare ed europei in generale, procederemo anche a qualche comparazione con il modello  USA, quegli USA tanto idolatrati dai nostri devoti.

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     Noi non possiamo certo paragonare la nostra corte di giustizia europea alla corte suprema federale americana. Ma senza andare tanto in alto si notano le discrepanze a livello quotidiano. Reati come la sofisticazione alimentare, la frode in commercio, la truffa in grande stile, la corruzione dei “privilegiati” ecc. hanno impatto mediatico, giudiziario e politico notevolmente diversi all’interno dell’unione europea e nel territorio del gigante (?) americano.  E poi non abbiamo neanche una polizia federale europea!

     E i compensi?  Stratoferici quelli dei politici e “dirigenti italici, normali per gli altri; di contro le paghe degli esseri comuni  rispondono al criterio “tante nazioni, tanti criteri”. Ma allora che senso ha la moneta unica europea? Forse giova a giustificare l’imposizione della BCE (banca centrale europea) e tutti gli ammennicoli ad essa collegati?  Certo la BCE non può competere con  la FED (federal reserve) Usa, con la quale forse ha dei solidi contatti di “parentela”: nessuna delle due sembra controllata e controllabile dalle “democrazie politiche” . Si vocifera che i “direttori d’orchestra” siano più ricchi di re Mida.

    Né possiamo sperare in un esecutivo di estrazione popolare ovvero elettivo e garante, almeno in parte, dei puntuali adempimenti  connessi ai programmi snocciolati in campagna elettorale: in Europa non si vota un esecutivo “unitario o federale” perché si è ritenuto più produttivo (per chi?) nominare la “commissione”, nelle confortevoli stanze decisionali. D’altra parte il Parlamento Europeo forse dovrebbe essere più investito e attivato verso l’uniformità e l’equità della legislazione  sociale, civile, tributaria, penale, ecc.

    Niente politica estera comune quindi, se non quella dettata e/o consigliata da oltre oceano oppure oltre manica. D’altra parte è così semplice e poco compromettente esprimersi ed esporsi con le facce altrui.

    A volte qualcuno presenta come ipotesi di terzo grado la costituzione di un esercito “federale”, turbando magari i sogni e i “disegni” di oltre mare. Perché? La costituzione di un esercito federale europeo comporterebbe “ipso facto” la chiusura di quel club (con direzione oltremare) chiamato NATO; o, a volere essere pericolosamente (per noi) generosi, porterebbe alla drastica ricollocazione e ridefinizione delle “sedi e cariche sociali”.

    Troviamo assurdo che sia gente di oltremare a dirci chi sono i nostri amici e i nostri nemici o che altri contrabbandino i propri interessi come fossero i nostri o peggio ancora che ci spingano a combattere le loro guerre.

     Verosimilmente molti “potenti” non hanno mai studiato la storia dell’umanità: costruire sulla menzogna è come costruire sulla sabbia in riva al mare o sull’argine dei fiumi; l’inganno continuo non ha mai puntellato impero alcuno (né militare né economico).

      E  questa nostra Europa non ci sembra tanto ben aerata dal vento della verità.

E se avessero ragione i “maligni” inclini a vociferare che l’Europa è stata concepita e voluta fragile “là dove  si crede di potere ciò che si vuole” e dove si programma la distruzione di tutto quel che è più  nobile e/o che si oppone?

      Abbiamo buttato giù poche parole su un argomento degno di una approfondita trattazione con seguito di conferenze: “L’ambizione di un sogno infranto: l’Europa che non c’è”.

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